UNSEEN

Ho una segreta curiosità di indagine per i mostri, le microscopie. C’è, nascosto in essi un ordine sistemico che ridimensiona quasi tutti i termini che umanamente usiamo per definire le cose. È come se la natura primigenia distinguesse meno un sé a cui rivolgere la propria intera attenzione. C’è il riconoscimento di un universo la cui bellezza è dono ed eredità e la verità che ti sussurra, si riserva la crudeltà di disconoscere ogni merito.


I have a secret investigative curiosity for monsters, microscopies. There is, hidden in them, a systemic order that resizes almost all the terms we humanly use to define things. It is as if the primal nature less distinguished one self to which one would turn one’s full attention. There is the recognition of a universe whose beauty is a gift and inheritance and the truth that whispers to you, reserves the cruelty to deny any merit.

J’ai une curiosité d’investigation secrète pour les monstres, les microscopies. Il y a, caché en eux, un ordre systémique qui redimensionne presque tous les termes que nous utilisons humainement pour définir les choses. C’est comme si la nature primale distinguait moins le moi vers lequel on porterait toute son attention. Il y a la reconnaissance d’un univers dont la beauté est un don et un héritage. La vérité qui vous murmure, se réserve la cruauté de nier tout mérite.

Questo progetto è il mio Grimorio

E’ un progetto sfuggito di mano. Inizialmente avevo semplicemente intenzione di archiviare una serie di foto di coleotteri da usare come immagini stock. Poi c’è stata quella giornata con Mauro Meda. Ne aveva collezionati a centinaia, nel suo piccolo studio a Chinatown.

Li abbiamo estratti dalle teche, ordinati con cura sul piccolo set da still-life. Il sole estivo penetrava la copertura in vetro della parte esterna. Mi girava la testa, provavo meraviglia, provavo orrore. 

Quegli esoscheletri erano ciò che rimaneva di corpi dissolti al loro interno. Una prospettiva rovesciata rispetto a quella umana, ai nostri corpi aggrappati alle ossa. Un morte geometrica, l’impronta perfetta di una vibrazione matematica.

E’ così, evolvendo discretamente lontano dallo sguardo del mondo, che sviluppano il loro esoscheletro. Si manifestano solo al limite della perfezione che gli è stata possibile. E vivono in questa forma appena il tempo necessario a suggerire, non visti, lo sviluppo di una meccanica migliore.

Più di 350.000 specie. Un ordine maggiore della somma di animali e vegetali messi insieme. Eppure, rendersene conto è una sorpresa. Quasi tutta la verità è sorprendente, quasi tutti i dati. Non si tratta solo di riconsiderare quella parte della realtà accessibile ai sensi, quanto quella capace di esistere ai margini della nostra attenzione. Una porzione enorme di creature e di dinamiche e di storie che scivolano indistinte nel sottobosco dell’indifferenza. Finché non ne emergono come orrore, o come eroi.

Questo lavoro contiene una serie infinita di simbolismi, mi è costato molto studio, molta fatica. Per certi versi travalica la fotografia, perché rappresenta, a modo suo, tutto ciò che sono riuscita a scoprire della realtà e delle sue relazioni nascoste, con la matematica, con la geometria, la musica, la filosofia.

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Des histoires mal racontées

“Per certi versi immagino Leonardo Pisano e tutti i suoi simili come questi coleotteri, a darci un passaggio qui e là nella storia e nel progresso. Un tempo la scienza era vista come disciplina divina, si potrebbe dire che Platone avrebbe vissuto con grande scandalo l’idea che fosse diffusa e insegnata tra mercanti per un utilizzo basso come contrattazioni e vendite e vil denaro. Eppure l’opera di Leonardo Pisano ci permette di avere traccia della bellissima nullità di questo mondo, di questa indispensabile piccineria, attraverso la quale abbiamo mosso sino ad oggi, moltissimi dei nostri passi verso il progresso. Sono le dimensioni della terra e del pane che ci portano al calcolo e alla metafisica. Per regolare conti tra mercanti si è finito col sognare di attraversare lo spazio: quello fisico, quello psichico, quello spirituale.”

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“Queste ali plasmate da Dio, scolpite dalla matematica”

“Per certi versi immagino Leonardo Pisano e tutti i suoi simili come questi coleotteri, a darci un passaggio qui e là nella storia e nel progresso. Un tempo la scienza era vista come disciplina divina, si potrebbe dire che Platone avrebbe vissuto con grande scandalo l’idea che fosse diffusa e insegnata tra mercanti per un utilizzo basso come contrattazioni e vendite e vil denaro. Eppure l’opera di Leonardo Pisano ci permette di avere traccia della bellissima nullità di questo mondo, di questa indispensabile piccineria, attraverso la quale abbiamo mosso sino ad oggi, moltissimi dei nostri passi verso il progresso. Sono le dimensioni della terra e del pane che ci portano al calcolo e alla metafisica. Per regolare conti tra mercanti si è finito col sognare di attraversare lo spazio: quello fisico, quello psichico, quello spirituale.”

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Perchè Dio ha smesso di perdonare la povertà.

La teoria calvinista costituì solo uno degli elementi che contribuirono alla nascita del capitalismo. Le autorità cattoliche, infatti, adottarono con zelo ecumenico nei confronti della povertà le stesse misure che siamo soliti definire come calviniste. L’ideale puritano coltivava tutte le virtù utili alla produzione e all’accumulo, che costituivano le basi terrene del favore di Dio. Piaceva a Dio la rinuncia ai piaceri dei sensi e la modestia nei consumi. 

Basandosi sul punto di vista calvinista quello che si cercò di fare fu di convincere le persone che il lavoro fosse il vero scopo dell’esistenza e lavorare un dovere sacro per realizzarlo.